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Quasi a due mesi di distanza dall’ultima uscita, il Clan CDS si ritrova per l’ennesima avventura insieme, alla scoperta di nuovi posti ed emozioni.
La voce che girava nell’ambiente nei giorni che precedevano la partenza era che l’uscita sarebbe stata fatta insieme ai Fuochi di tutto il distretto: la notizia mandava in subbuglio l’ambiente facendo pensare ad un’adesione di massa.
E così avvenne: alla partenza siamo in 5 su 19!
Il cielo sopra Roma era grigetto e non prometteva nulla di buono, ma l’idea di andare con tutti i Fuochi del Roma Est era molto forte e quindi partivamo con grande entusiasmo.
Arrivati nel posto dove comincia il nostro sentiero, delle donne nemmeno l’ombra: delusione. Ci dicono che le avremmo viste in serata. L’unico essere che forse avrebbe potuto essere femmina era un cane, subito battezzato Rudi per il colore del suo pelo, uguale a quello dei capelli di un certo Voeller.
In serata, dopo aver piantato le tende, cucinato la solita cena al fornelletto e sfamato anche Rudi (che ci ringraziava facendo i suoi bisogni liquidi sulle nostre tende), facciamo un’ottima riflessione, divisi in tre pattuglie miste, e affidiamo le nostre buone intenzioni a delle zattere appena costruite da noi e lasciate alla corrente del fiume. Ma le scolte ancora non le abbiamo viste…
Di buon mattino si ripartiva, e sempre in compagnia del fido Rudi (ormai mascotte del Roma 21) ci incamminavamo sulla strada che ci avrebbe portato dai Fuochi.
Il percorso era lunghissimo: Rudi rischiava almeno tre volte di essere asfaltato: da un trattore, da una macchina e dai capi del Roviano 1° che, tanto per farci rosicare, erano in auto e ci passavano accanto ogni 3 minuti, dicendoci ogni volta che eravamo quasi arrivati.
A questo punto comincia lo show di Giangi: dopo non più di 30 secondi di cammino era già trafelato e si fermava con scuse assurde, tipo la scarpa slacciata; al 6° km aveva la prima visione; al 14° km cominciava a delirare dicendo di volere del doping; al 17° km aveva la seconda visione. Al 22° km arriviamo e finalmente le intravediamo: le scolte sono qui! Ma la beatifica visione durava poco, perché tra impicci e attività varie non le avremmo viste praticamente più.
Il cielo continuava ad essere grigetto e talvolta Giove Pluvio ci ricordava che a comandare era lui, e con divina regolarità mandava su noi uno sgrullone di pioggia.
Cucinavamo il nostro pranzo alla trappeur seguendo il consiglio di Giangi, che ci diceva testualmente: “Prendete a stecche Rudi se si avvicina al cibo”. Sagge parole…
Dopo il delizioso pranzetto condito con eccellente acqua piovana, la messa tutti insieme e le immancabili foto di gruppo, ripartivamo per Roma con la soddisfazione di aver fatto una grande uscita, e con la certezza che Giangi aveva perso, in due giorni, almeno 15 kg di peso!
Mang
Foto
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